San Trifone: Il Patrono Di Alessano

San Trifone fu proclamato Patrono di Alessano nel lontano febbraio del 1701; prima di questa data si festeggiava S.Oronzo, protettore contro tuoni e fulmini e contro la peste, un male molto frequente e temuto nei tempi passati.

 

La leggenda

Un giorno accadde un evento che ha del prodigioso: Trifone difese il paese dall’attacco delle cavallette e da molti altri insetti che altrimenti avrebbero distrutto l’economia del luogo. Nel passato, infatti, non esistevano diserbanti o prodotti chimici che potessero allontanare gli insetti. Spesso le colture erano soggette a vere e proprie invasioni di questo genere, che risultavano fatali per l’agricoltura e per i paesi che su questa basavano la loro povera economia.

La leggenda racconta che un giorno, di un anno imprecisato, su Alessano sembrò abbattersi un terribile temporale: il cielo improvvisamente si oscurò, a causa di un immensa nube grigiastra, dall’aspetto quanto mai minaccioso. Iniziò a piovere, ma invece di acqua, dal cielo vennero giù stuoli di cavallette che presero letteralmente d’assalto i campi coltivati e decimarono il raccolto. Tutto il lavoro di una stagione andò perduto in pochi attimi. A quel punto gli alessanesi rivolsero un’accorata preghiera  a S.Trifone perché li liberasse dal pericolo e lo portarono in processione per tutto il paese. E come per incanto, le cavallette sparirono dai campi. Da quel momento il Santo entrò nel cuore di tutti gli abitanti di Alessano e fu innalzato al rango di Patrono della città. Successivamente, l’allora Vescovo Della Marra ordinò la costruzione, nella vecchia cattedrale, di un altare dedicato al Santo e un dipinto che rappresenta S.Trifone nella gloria dei cieli.

 

La storia

Della sua vita non si hanno notizie certe. Il nome significa “anima nobile” e si pensa che sia stato ucciso nel 250 d.C. nei pressi di Nicea, sotto l’Imperatore Romano Decio e il Papa Fabiano.

San Trifone, essendo un Santo di origine slava, nativo dell’Illiria, si conquistò la fama in tutto l’Oriente anche perché, si narra, liberò dal demonio il figlio dell’imperatore bizantino Gardiano.

Sotto l’imperatore Giustiniano le reliquie del Santo furono poi trasportate a Costantinopoli, capitale dell’Impero Romano d’Oriente, dove fu eretta una chiesa in suo onore.

In Italia il culto per il Santo arrivò nell’809 d.C., per mezzo di alcuni mercanti veneziani che, a seguito delle loro scorribande in Oriente, riuscirono a trafugare le spoglie di Trifone. Tuttavia, durante il viaggio da Costantinopoli a Venezia, a causa di una tempesta, i resti trafugati rimasero bloccati per un po’ di tempo a Cartaro, in Dalmazia (l’attuale Macedonia): qui, in suo onore, venne innalzata una cattedrale.

Poiché nel 1025 la diocesi di Cartaro divenne suffraganea della sede vescovile di Bari, la venerazione del Santo si diffuse anche in Puglia e quindi arrivò ad Alessano, dove S.Trifone intervenne con i prodigi che la leggenda tramanda.

 

 

(Ricerca storica di : M.F.; F.G.; C.V.)